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2006 Shozo Shimamoto. Opere anni ’50-’90, Palazzo dello Spagnolo, Fondazione Morra, Napoli, Italia

La mostra antologica di “Shozo Shimamoto. Opere anni 50 – 90” sorta dalla collaborazione tra la Fondazione Morra e la Pari&Dispari Agency di Reggio Emilia – Archivio Storico di Rosanna Chiessi, nasce come omaggio al Gruppo Gutai, movimento artistico giapponese fondato nel 1954 dagli artisti Jiro Yoshihara, Akira Kanayama, Saburo Murakami e Kazuo Shiraga; ed a Shozo Shimamoto uno dei suoi maggiori esponenti, nonché cofondatore dell’ Associazione dell’Arte Gutai.

Il “Gutai bijutsu Kyokai” che in giapponese significa “Associazione d’ arte concreta” è un movimento artistico culturale che ha attuato una vera e propria rivoluzione nell’ arte contemporanea giapponese degli anni sessanta rinnovandola profondamente.

Il movimento, ispirato ad una nuova concezione della materia e dello sperimentalismo materico rompe la tradizionale relazione tra artista e l’oggetto, e punta l’attenzione sull’ atto del fare come momento determinate dell’opera, mette al bando il pennello ed esalta la libertà della materia. Una libertà intrinseca, ricercata, scovata e lasciata esplodere. “Senza pennello le sostanze coloranti prenderanno vita per la prima volta. Al posto del pennello si potrebbe usare con profitto qualsiasi strumento. Per iniziare le nude mani o la spatola da pittura […] annaffiatoi, ombrelli, vibratori pallottolieri, pattini, giocattoli […] e poi ancora i piedi le armi da fuoco”, queste le parole pubblicate nel bollettino del Gutai di aprile 1957.

La libertà della materia indagata dai Maestri del Gutai ritrova il suo corrispettivo ideologico nella ricerca della libertà dell’essere umano, un fare artistico che si pone quindi come tentativo di recupero dei valori azzerati dagli avvenimenti traumatici della realtà post-bellica.

In merito Jiro Yoshihara affermava:“Noi speriamo  di portare  in maniera concreta la prova che i nostri spiriti sono liberi. Noi siamo costantemente alla ricerca di impulsi nuovi che poi materializziamo in tutte le forme plastiche esistenti”.

Allo stesso modo Shozo Shimamoto cofondatore del movimento Gutai coerentemente alla lezione ed ai principi di Jiro Yoshihara afferma:“Esse  sono – le opere d’ arte  – soltanto  un’ espressione  di me stesso al momento, niente a che vedere con l’ avanguardia. […] La sola cosa che posso fare è mettere i miei desideri negli oggetti accidentali che scaturiscono dai miei esperimenti, in modo che poi possa utilizzarli per scoprire la mia vera anima”.

La mostra si articola in tre sezioni “Omaggio a S. Shimamoto” (sale A/B/C/D) excursus che parte dalle opere degli esordi del Gutai negli anni 50, fino alle ultime produzioni del maestro datate 2000/2005, Omaggio a Yasuo Sumi (sala B) cofondatore del Gutai, “Omaggio a Yozo Ukita” (sala Zero)

SEZIONE “OMAGGIO A SHIMAMOTO”
Opere del primo periodo Gutai

Sala A

Whirlpool (Vortice), Japan, 1967
(dx, parete di ingresso)
Opera realizzata attraverso l’ausilio di un imbuto lungo le cui pareti è stato fatto colare del colore liquido.

Imbuto 05, Nishinomiya, 1965/1985
(dx, parete di ingresso)
Opera realizzata attraverso l’ausilio di un imbuto lungo le cui pareti è stato fatto colare del colore ad olio ( 1965).
Nel 1985 all’opera è stata aggiunta la A del sillabario giapponese, simbolo che significa “inizio di tutto”, “principio”.

Gutai 01, 1950
( sx, parete di ingresso)
Realizzata nel 1950, l’opera risulta essere una delle più antiche se non la prina, del periodo Guati. Tecnica: collage di cartone e fogli di alluminio. Un’ opera simile è stata acquistata dal Tade Moder di Londra.

Gutai 03, Nishinomiya, 1953
(sx, parete di ingresso)
Opera ascrivibile al primo periodo Gutai. È stata realizzata attraverso l’ausilio di una particolare vernice impiegata nella manutenzione degli ascensori.
Un’ opera analoga è stata pubblicata nel primo numero della Rivista Gutai, numero in cui Jiro Yoshibara presenta il gruppo Gutai.

Buco, Osaka, 1946
(parete sx)
L’ opera è stata realizzata utilizzando come base dei giornali (giapponesi) incollati tra di loro (il supporto materico ancora ben visibile sul retro), ricoperta di colore nella quale in un secondo momento è stata realizzata l’ apertura del buco.
Nel bordo verticale sinistro è possibile riscontrare la firma del maestro.

Gutai, 1953
(parete sx)
Realizzata incollando pezzi di carta accartocciati sui quali è stato steso il colore. Opera ascrivibile al primo periodo Gutai, Storicamente tra le più importanti in quanto pubblicata sul primo numero della Rivista Gutai diretta e scritta dal Maestro fondatore del movimento Jiro Yoshihara.

Lavoro Gutai con Buco, Japan, 1953
(parete dx)
Lavoro Gutai esposto alla manifestazione Gutai di Ashiya nel 1954, e successivamente alla Galleria Sander in Germania.

Lancio di Bottiglia 04, Osaka, 1991
(parete frontale)
Opera realizzata attraverso il lancio di bottiglie contenenti colore ad olio. Nella fase di esecuzione sopra e sotto il telo sono stati posizionati degli oggetti accuratamente scelti dal Maestro al fine di direzionare il colore. La superficie pittorica è caratterizzata dalla presenza dei residui vitrei del lancio, inglobati nel colore.

Taiho (Cannon), Japan, 1956
(parete frontale)
L’Opera, pubblicata nella Rivista Gutai n° 5, costituisce un unicum per il suo carattere materico esecutivo. Realizzata attraverso l’ausilio di un cannone, dal quale, i colori inseriti in specifici contenitori di plastica, sono stati sparati su un’apposita tela.

Opere sala C

Crash Bottle, 2000, (due opere della stesa serie, posizionate una a destra della parete di ingresso alla stanza C, l’ altra nella parete frontale sul lato sinistro)
Le opere sono state realizzate attraverso il lancio di bottiglie contenenti i colori ad olio da un elicottero.

A Sesshu, 1997
(parete dx)
L’ opera è stata realizzata utilizzando come base un disegno originale di Sesshu (monaco buddista zen che visse alla fine del ‘400 e che in Cina apprese la tecnica del monocromo; fu uno degli artisti giapponesi più interessanti dell’epoca Muromachi) sul quale è stata raffigurata la lettera “A” del sillabario giapponese.
L’ opera rientra nella serie “A”, gruppo di lavori in cui il maestro Shimamoto fa riferimento spesso alla lettera A del sillabario giapponese, simbolo beneaugurante che significa “l’inizio di tutto” anche dell’arte, la creazione, il principio.
Oggi è questo il lavoro più quotato del maestro Shimamoto, dato l’utilizzo del pregiato disegno quattrocentesco di Sesshu.

Lancio di Bottiglia, Osaka 1990 (parete dx)
Le altre due opere “Lancio di bottiglia 02” e “Lancio di bottiglia 03” che completano la serie, sono esposte nella stanza D.
Opera realizzata attraverso il lancio di bottiglie contenenti colore da olio. Nella fase d’esecuzione sopra e sotto il telo sono stati disposti degli oggetti accuratamente scelti dal Maestro al fine di direzionare il colore. La superficie pittorica è caratterizzata dalla presenza dei residui vitrei del lancio inglobati nel colore.
Questa è una delle ultime opere realizzate con questa tecnica.

Tela Grande
(parete sx)
Opera realizzata attraverso il lancio di bottiglie contenenti colore da olio. Nella fase d’esecuzione sopra e sotto il telo sono stati disposti degli oggetti accuratamente scelti dal Maestro al fine di direzionare il colore. La superficie pittorica è caratterizzata dalla presenza dei residui vitrei del lancio inglobati nel colore.

2 Opere, 1979/1985
(parete frontale)
L’ opera è stata realizzata dal maestro in due tempi diversi nel 1979 e nel 1985, usando lo stesso tipo di colore (ad olio) ma con tecniche diverse.

Opere sala D

Lancio di Bottiglia 03, Osaka, 1990
(dx, parete d’ingresso)
Opera realizzata attraverso il lancio di bottiglie contenenti colore da olio. Nella fase d’ esecuzione sopra e sotto il telo sono stati disposti degli oggetti accuratamente scelti dal Maestro al fine di direzionare il colore. La superficie pittorica è caratterizzata dalla presenza dei residui vitrei del lancio inglobati nel colore.
Questa è una delle ultime opere realizzate con questa tecnica.

Lancio di Bottiglia 02, Osaka 1990
(sx, parete d’ ingresso)
Opera realizzata attraverso il lancio di bottiglie contenenti colori ad olio. Nella fase d’esecuzione sopra e sotto il telo sono stati disposti degli oggetti accuratamente scelti dal Maestro al fine di direzionare il colore. La superficie pittorica è caratterizzata dalla presenza dei residui vitrei del lancio inglobati nel colore.
Questa è una delle ultime opere realizzate con questa tecnica.

Tela Grande, 2000
(parete sx)
Opera realizzata attraverso il lancio di bottiglie contenenti colore ad olio. La superficie pittorica è caratterizzata dalla presenza dai residui vitrei del lancio inglobati nel colore.
Questa è una delle ultime opere realizzate con questa tecnica.

Tela Grande
(parete dx)
Opera realizzata attraverso il lancio di colore.

Lancio su Cachmere, Performance Londra, “Japan Year in London”, 2001 
(tela grande parete frontale)
Opera realizzata attraverso il lancio di bottiglie contenenti colore da olio su una tela di Cachmere . La superficie pittorica è caratterizzata dalla presenza dai residui vitrei del lancio inglobati nel colore.

Un Cuscino per sognare 02, Koshieguchi, 2005
Il cuscino è stato realizzato utilizzando il cachmere dipinto nel 2001 nella Performance di Londra “Japan Year in London”. Il cuscino riprende nella sua forma la lettera A del sillabario giapponese allungata. L’ opera rientra nella serie “A”, gruppo di lavori in cui il maestro Shimamoto fa riferimento spesso alla lettera A del sillabario giapponese, simbolo che significa “l’inizio di tutto” anche dell’arte, la creazione, il principio. Il cuscino è stato cucito da Nishizwa Miyuki, “la Donna Giornale”.

Opere sala B
(lato destro, sezione “Omaggio a Shimamoto” opere 2000/2005)

10 Metri, Itami 2000
Opera realizzata attraverso il lancio (da un’altezza di 30 m) di  colori ad acquarello da una gru alla quale  il maestro Shimamoto  era stato assicurato.
I colori erano inseriti in appositi bicchieri di plastica con tappo ed assemblati in una sfera costruita da Loco, discepola del maestro.
L’ opera è lunga circa 10 metri, da cui il nome. La performance artistica, realizzata a Venezia è stata curata e organizzata da un altro importante maestro del Gutai, Yasuo Sumi.

Ice Artwork (Opera di Ghiaccio) 03, settembre 2004
(parete d’ ingresso, dx)
L’Opera costituisce un unicum per il suo carattere materico esecutivo.
Il lavoro è stato realizzato disponendo sulla tela delle lastre d’ acquarelli ghiacciati.

Ice Artwork (Opera di Ghiaccio) 06, settembre 2004
(parete d’ ingresso, sx)
L’Opera costituisce un unicum per il suo carattere materico esecutivo.
Il lavoro è stato realizzato disponendo sulla tela delle lastre d’ acquerelli ghiacciati.

Ape, Itami, 2000
Opera realizzata attraverso il lancio (da un’altezza di 30 m) di  colori ad acquarello da una gru alla quale  il maestro Shimamoto  era stato assicurato.
I colori erano inseriti in appositi bicchieri di plastica con tappo ed assemblati in una sfera costruita da Loco, discepola del maestro.
L’ opera è lunga circa 10 metri, da cui il nome. La performance artistica realizzata a Venezia è stata curata e organizzata da un altro importante maestro del Gutai, Yasuo Sumi.

Lancio di Loco, Itami. 2000
Opera realizzata attraverso il lancio (da un’altezza di 30 m) di colori ad acquarello da una gru alla quale il maestro Shimamoto  era stato assicurato.
I colori erano inseriti in appositi bicchieri di plastica con tappo ed assemblati in una sfera costruita da Loco, discepola del maestro.
L’ opera è lunga circa 10 metri, da cui il nome. La performance artistica realizzata a Venezia è stata curata e organizzata da un altro importante maestro del Gutai Yasuo Sumi.

Helicopter Performance Work 03,
Helicopter Performance Work 06,
Helicopter Performance Work 07, Trevi (Italy),2005
Opere realizzata attraverso il lancio, da un elicottero, d’ acquerelli mescolati ad inchiostro giapponese e contenuti in appositi bicchieri di plastica.
L’ Opera è stata eseguita dal maestro Shimamoto durante una spettacolare Performance realizzata nel campo sportivo a Trevi (Italia)   il 26 maggio del 2005.

Paraventi, Japan, 1990 circa
Le due opere appartengono alla serie dei Paraventi, realizzate attraverso l’uso di modelli giapponesi sul cui corpo è stato steso inchiostro giapponese.

SEZIONE “OMAGGIO A YASUO SUMI”
Opere sala B
(lato sx, parete frontale)

Serie Pergamene, pergamene su tela, n° 4 opere, Itami, 1980,
(parete frontale)
Opere realizzate su stoffa attraverso l’ausilio di un abaco e di un vibratore per stendere l’inchiostro giapponese e il colore.

“Hanging Scroll 2”, serie Pergamene, pergamena su carta e stoffa, Japan, 1981
(opera sx, parete d’ ingresso)
Opere realizzate su carta e stoffa attraverso l’ausilio di un abaco e di un vibratore per stendere     l’inchiostro giapponese.

Opera Centrale, Itami, 1997
(lato sx, parete frontale)
Opere realizzate su carta attraverso l’ausilio di un abaco e di un vibratore per stendere l’inchiostro giapponese e il color

Itami, 2005
(dx parete d’ ingresso)
Opere realizzate su stoffa attraverso l’ausilio di un abaco per stendere l’inchiostro giapponese e il colore.

Itami, Reggio Emilia, Italia, 2005
(lato sx, parete frontale, tela grande)
Opera realizzata attraverso l’ausilio di un abaco, di un vibratore e di un ombrello giapponese
(bangasa) per stendere l’inchiostro e il colore sulla tela.
Realizzata dal maestro Sumi durante una Performance svolta a Reggio Emilia nel mese di maggio 2005.

Itami, 2004
(lato sx, parete frontale)
Opere realizzate su tela attraverso l’ausilio di un abaco per stendere il colore.

SEZIONE “OMAGGIO A YOZO UKITA”

Opere sala Zero
(partendo dalle opere di sx)

One Point and One Thread, Japan, 2005
Collage di tele di iuta dipinte con colori ad olio.

Wings, Japan, 2006
Collage di tele di iuta dipinte con colori ad olio.

One Point 02, Japan, 2006
Collage di tele di iuta dipinte con colori ad olio.

One point 01, Japan, 2006,
Collage di tele di iuta dipinte con colore ad olio.

New Concept, Japan, 2006
Collage di tele di iuta dipinte con colori ad olio.

A Lo op, Japan, 2006
Collage di tele di iuta dipinte con colori ad olio.